Un'aula a cielo aperto...
a.s. 2020-2021
Fondo Auteri: un luogo di storia, natura, cultura e didattica ambientale Cenni sulle attività didattiche svolte al Fondo Auteri negli anni scolastici 2017/18 - 2018/19 - 2019/20 I rapporti di collaborazione stabiliti da qualche anno tra il Comune di Valderice, la cooperativa sociale “Voglia di Vivere” che gestisce il Fondo Auteri e il nostro Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Valderice, hanno consentito di intraprendere alcune attività didattiche individuate e declinate, come azioni di buona pratica, per promuovere la cura del patrimonio ambientale dell’Agro Ericino. Questa collaborazione ha creato in questi anni, rapporti sempre più stabili, che hanno gradualmente rafforzato la necessità di corrispondere, con azioni concrete, ai bisogni della comunità del territorio. Tale progettualità, individuata all’interno del PTOF e legata all’educazione, all’ambiente, alla salute, alla cittadinanza attiva, alle competenze artistico espressive, all’orientamento formativo, alle competenze digitali e all’inclusione scolastica, promuove un uso adeguato delle risorse, in grado di cogliere e riutilizzare, in ambito didattico, le tante opportunità offerte dall’ambiente naturale e culturale del territorio. L’azione educativa prevista mira ad incrementare le competenze, coinvolgendo anche le famiglie e i cittadini, attraverso il lavoro di gruppo e l’integrazione sociale, che non lasci indietro nessuno, nell’intento di recuperare le radici nella modernità, avviando la diffusione di buone pratiche che aiutino a preparare un buon futuro per tutti. Le attività progettuali svolte in questi anni riguardano: Una proposta progettuale (prima fase dei lavori) elaborata dagli alunni, per la realizzazione di un Bioparco, pensato come “l’Arca di Noè”. Un messaggio di speranza per salvaguardare la varietà di forme di vita di specie vegetali e animali, presenti nel nostro territorio. L’approccio allo studio della fattibilità progettuale e la conoscenza degli elementi territoriali osservati e analizzati nel loro contesto, contribuisce a sviluppare la consapevolezza a sostegno della biodiversità, alla crescita della partecipazione attiva e favorire una corretta relazione tra la comunità locale e il suo territorio. La realizzazione di un plastico del Fondo Auteri (prima fase del lavori), come restituzione del modello territoriale dell’esistente, per la successiva definizione del progetto del Bioparco. Il Lavoro sulle planimetrie, foto dei luoghi e disegni sulle curve di livello, hanno restituito un modello geomorfologico dell’area in scala 1:500, realizzato in poliplat. Censimento del patrimonio botanico e faunistico e individuazione di semi e animali da salvaguardare. Il ricco mosaico dei microambienti presenti nel Fondo Auteri, disegna un paesaggio di notevole bellezza, che è una sintesi della natura collinare del territorio di Valderice tra il mare e la montagna di Erice. Tale ambiente è un prezioso serbatoio di biodiversità, occasione di osservazione e di studio inesauribile. Il Fondo Auteri presenta infatti, una buona ricchezza floristica e faunistica, data dall’elevata diversità di ambienti naturali e una buona predisposizione di terreni adatti alla lavorazione per la produzione di risorse alimentari. La posizione collinare, la morfologia ad anfiteatro, segnata da due imponenti presenze rocciose che fanno da sfondo e al tempo stesso confine naturale, ma soprattutto la presenza significativa di un ecosistema acquatico (vasche di raccolta, pozzi, sistemi di canalizzazione e laghetti di raccolta) alimentati da una antica sorgente di acqua, favorisce e facilita gli scambi di specie animali e vegetali, preservandone una elevata naturalità. Raggruppati per tipologia, alberi, arbusti, rampicanti, piante erbacee, mammiferi, anfibi, rettili e uccelli, costituiscono gli elenchi fino ad ora individuati e rappresentano indicazioni di studio e approfondimento destinati ad arricchirsi e modificarsi nel corso degli anni. Realizzazione di un sito web “Orto …e meraviglie” che raccoglie le esperienze di “Orto Didattico” vissute dagli alunni. Video, foto e prime stesure di schede botaniche sulle coltivazioni effettuate e sulla flora spontanea osservata durante le attività didattiche. L’importanza generale delle attività svolte dagli alunni si è concretizzata nella forma del Webquest che ha rafforzato le abilità nell’uso delle T.I.C. e favorito la socializzazione. Con il Webquest gli alunni, non solo hanno raccolto e organizzato i materiali, ma li hanno rielaborati in specifici prodotti, facendo uso di una molteplicità di linguaggi (testi, suono, musica). Tale varietà di linguaggi utilizzati costituisce, prerequisito per l’appropriazione e l’arricchimento del testo alfabetico e ciò che conta è la varietà dei codici espressivi impiegati. Per la realizzazione del sito è stato utilizzato il software WEEBLY e per la presentazione video introduttiva, è stato utilizzato il software POWTOON. Pensiamo che sul piano della comunicazione lo spazio di un sito web, gestito dagli alunni, possa rappresentare una opportunità di scambio e di crescita con altre realtà presenti nelle istituzioni scolastiche. Attività laboratoriali sulle tecniche dell’intreccio e realizzazione di un oggetto tipico dell’artigianato tradizionale locale: “la coffa”. I ragazzi, guidati da un esperto artigiano, hanno appreso le tecniche dell’intreccio delle fibre vegetali della palma nana (chamaerops humils), diffusissima nel nostro territorio. Le attività sono state curate a partire dalle caratteristiche della pianta, dal tempo di raccolta e preparazione delle foglie, all’apprendimento delle varie tecniche di intreccio (corda, treccia a 5 a 7 fili) tecniche di cucitura e di allestimento. Le attività pratiche/laboratoriali svolte hanno consentito di apprendere e sperimentare tutte le fasi attraverso la realizzazione della “coffa”, tipico oggetto di tradizione contadina. Tali tecniche sono state successivamente anche oggetto di nuova sperimentazione per la realizzazione di oggetti alternativi come piccoli contenitori o bracciali ecc. e costituiscono per il futuro, opportunità di elaborazioni successive per la promozione di un artigianato rinnovato nell’uso e nelle forme. Realizzazione di un “Orto Didattico” con prodotti tipici dell’Agro Ericino, le fave di “San Pantaleo” e i grani antichi siciliani ( Senatore Cappelli, Tumminia, Maiorca e Perciasacchi) La scelta è stata effettuata coniugando la compatibilità delle coltivazioni con i tempi scolastici e il controllo della produzione: semina nella stagione invernale e raccolto prima della chiusura dell’anno scolastico. L’orto didattico, inteso come ambiente di apprendimento, ha rappresentato una vera e propria “aula a cielo aperto”. Tutte le attività condotte sono state finalizzate all’osservazione dell’intero ciclo produttivo; dai compiti più semplici, come la pulizia, la cura e la preparazione del terreno di semina, alla piantumazione dei semi, effettuata lungo file parallele precedentemente tracciate sul terreno, dalla cura e controllo della crescita, al raccolto finale del prodotto essiccato sulla pianta, al confezionamento del prodotto finale, con etichette alimentari interamente progettate dai ragazzi con riferimenti e ricette dei piatti tipici del luogo. Particolare attenzione è stata posta nella scelta del seme da coltivare, tra quelli a rischio di estinzione, come la fava di San Pantaleo e la varietà dei grani antichi siciliani, esaltandone la qualità e la riconoscibilità. La varietà di fava scelta rappresenta infatti una delle specie leguminose coltivate più antiche dell’Agro Ericino, che si impose per un lungo periodo nelle abitudini alimentari e produttive dei contadini. Questo vale anche per le varietà dei grani scelti e ha consentito di porre l’attenzione sulla coltivazione biologica, sulla biodiversità delle colture e sul consumo sostenibile. Mentre nella dimensione sociale, tali attività hanno favorito l’aggregazione e l’inserimento dei soggetti più deboli e svantaggiati. Raccolta, studio e riproduzione di canti, “cunti”, leggende, miti e storie della cultura contadina Molte delle tradizioni legate alla civiltà agricola tendono via via a scomparire. Il timore è che un simile patrimonio culturale possa andare perduto. Il progetto costituisce occasione propizia per intraprendere un percorso culturale e di apprendimento particolarmente significativo nel recupero di tutta la tradizione culturale del mondo contadino. La fonte dei materiali da studiare varia dalla disseminata produzione di scrittori locali, ai più grandi come il Pitrè, mentre per i materiali sonori sarà principalmente il “Corpus di musiche popolari siciliane” di Alberto Favara, una raccolta che racchiude testimonianze musicali di tutta la Sicilia e del nostro territorio nello specifico, e che costituisce pertanto una fonte preziosa alla quale attingere per i canti , “le abbanniate”, le filastrocche e le ninne nanne attinenti al progetto in cui si inserisce. La maggior parte dei canti ha un titolo particolare che può derivare da una città, da una categoria di persone, da un mestiere o da una festa religiosa (i canti di lavoro, i canti di culla, i giuochi bambineschi, le filastrocche e le danze cantate). Dal progetto “la fiaba in valigia” realizzata sulla fiaba di G.Pitrè “La bella dalla stella d’oro” anno scolastico 2017/2018 Le attività sopra descritte costituiscono un unico corpus di attività didattiche alternative ma affiancate a quelle tradizionali svolte a scuola. L’importanza delle attività scelte e i metodi adottati, consentono al ragazzo di essere il protagonista principale del proprio intervento, basato sul coinvolgimento affettivo-emozionale, cognitivo-motorio, cioè sul piano dell’esperienza. Tale esperienza, che investe tutte le dimensioni della personalità, diventa di fondamentale importanza quando mette insieme la cultura con la vita pratica e la vita sociale, poiché favorisce e si esplicita attraverso l’obiettivo finale del processo educativo: lo sviluppo dell’autonomia nelle sue diverse sfaccettature. Gli Ambiti Educativi finalizzati allo sviluppo delle competenze sono:
Gli Obiettivi didattici mirano a:
|